La mancanza di deontologia nell’utilizzo dell’ICT: la faccenda Occhionero insegna

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Ancora una volta parliamo di etica, ancora una volta parliamo di deontologia. Sul lavoro sono necessarie competenzaprofessionalità eppure i recenti casi di cyber spionaggio dimostrano il contrario.

Dalla vicenda Occhionero sono emersi moltissimi commenti sui social, sui giornali eppure pochi sono quelli che centrano il vero fulcro della questione: il corretto utilizzo dei mezzi di comunicazione. Sono anni che si discute su come utilizzare uno smartphone, un tablet, un computer. Sul valore che la comunicazione virtuale ha nei giorni nostri e sui rischi che essa possa rappresentare per i figli. Eppure la vicenda Occhionero ha dimostrato che le massime cariche dello Stato hanno fatto “carne di porco” dell’etica e della deontologia necessarie per evitare questi problemi.

Ebbene sì, prima di essere un problema tecnico, la faccenda degli Occhionero dimostra che la problematica è di sensibilità professionale e formazione. La cultura della comunicazione richiederebbe, quantomeno, che le comunicazioni istituzionali e quelle private, viaggino su dispositivi separati di cui, quello istituzionale, configurato in modo sicuro. Badate bene perchè non sto parlando di investimenti economici, ma di “cultura”. La stessa cultura che nostra madre ci insegnava quando diceva “non prendere le caramelle dagli sconosciuti“.

I sistemi istituzionali che contengono dati importanti, anche se non soggetti a classifica, viaggiano su sistemi non sicuri. Non sfiorano nemmeno l’infrastruttura UNIX a causa di principi di “comodità d’uso” che violano completamente le regole di sicurezza elettronica. Ma come? – direte voi – Renzi dovrebbe usare linux? E perchè no? Perché no se questo contribuisse a rendere più sicuro l’intero patrimonio dei dati?

Ovviamente vale per Renzi quanto per gli altri esponenti, ma vale in realtà per chiunque abbia a cuore la propria sicurezza informatica. Invece oggi lo smartphone personale diviene uno strumento di lavoro e ludico, cosa che può andar bene per un professionista comune ma non per una carica istituzionale. Accettare di ricoprire determinate cariche, significa accettare anche il fatto di dover utilizzare determinati strumenti. Non è un caso che la Pinotti non è stata oggetto di spionaggio: le regole militari per il mondo classificato rendono sostanzialmente impossibile una vera e propria attività di hacking e non perchè i sistemi Difesa sono infallibili (non esistono sistemi infallibili), quanto perchè il mondo classificato viaggia su canali che non sono lo smartphone iOS o Android.

Quando l’Italia capirà che non è solo un problema di soldi, ma soprattutto di cultura e sensibilità professionale, allora le cose cominceranno ad andare meglio.