LulzSecITA ma gli italiani hanno davvero votato per paura?

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Nell’ultimo messaggio di Anonymous, LulzSecITA e AntiSec c’è una frase che dovrebbe far riflettere: “gli italiani hanno votato per paura” ma cosa significa veramente e, soprattutto, è vero? Facciamo un’analisi da un punto di vista della società e della comunicazione.

L’impegno sociale che questi gruppi hanno dichiarato nel tempo non è cosa nuova e si è sempre schierato dalla parte del cittadino (nel bene e nel male). Viene da menzionare, ad esempio, l’attivismo NO-TAV ma non solo. Ebbene in questo video compare nuovamente il concetto per il quale la popolazione sia “spaurita” nei confronti di un governo menzognero e che induce paure. Il 2018 è stato l’anno in cui si è discusso di immigrazione, di integrazione e in cui il razzismo è stato uno dei temi sociali centrali.

Insomma non si tratta solo di spaventare l’elettore con il terrore che una popolazione straniera possa invadere i confini nazionali, ma si tratta di pilotare il voto della massa scatenando paure e incertezze sul futuro, sulla stabilità economica, sui valori personali. E così, secondo quanto detto nel comunicato, il popolo avrebbe votato per paura: un voto ingiusto, iniquo, imparziale perchè pilotato, indotto da falsi timori creati ad hoc per far prevalere una parte politica all’altra…ma è tutto vero?

Che gli italiani manchino un po’ di senso critico non è cosa nuova: già in altri comunicati (e nell’intervista), la stessa LulzSecITA aveva fatto notare come pochi si sono veramente andati a documentare sui file estratti e pubblicati dai gruppi (Wikileaks inclusi). È una tendenza della massa quella di non approfondire, di rimanere nella superficialità e seguire passivamente chi gli sta accanto ma è solo un problema degli italiani?

No, decisamente no: la verità detta all’interno del video-comunicato la possiamo trovare all’interno dei principali manuali di comunicazione. Fu, di fatti, la Noelle Neumann ad inventare la teoria della Spirale del Silenzio:

Negli anni Settanta ha elaborato la teoria della Spirale del Silenzio la quale si basa sull’osservazione che il costante, contemporaneo, ridondante e contorto afflusso di notizie da parte dei media può, col passare del tempo, causare un’incapacità nel pubblico di selezionare e comprendere i processi di percezione e di influenza dei media. (Fonte: Wikipedia)

Per essere più chiaro preferisco citare quanto segue.

Nello specifico, infatti, la teoria afferma che una persona singola è disincentivata dall’esprimere apertamente e riconoscere a sé stessa un’opinione che percepisce essere contraria alla opinione della maggioranza, per paura di riprovazione e isolamento da parte della presunta maggioranza. (Fonte: Wikipedia)

Ebbene, la teoria della Spirale del Silenzio riguarda tutti, Italia e altri paesi: si è potenziata con i social che creano “TAM-TAM” rapidi e largamente diffusi ed è la base del condizionamento dei voti politici. Come diceva una delle mie professoresse universitarie: alla fine chi non ha ancora votato vuole salire sul carro del vincitore e quindi si schiera a favore della massa.

Ecco, questo comportamento vorrebbe essere criticamente scongiurato da questi gruppi hacker e non solo. La nascita di Wikileaks si fonda sulla speranza che la massa possa leggere le informazioni pubblicate, formandosi un’opinione che possa non essere necessariamente in linea con quella governativa, un’opinione propria che, seppur differente (o uguale), sia considerabile individuale.

È parere di chi scrive che Neumann non avesse torto: maggiore è la paura, maggiore è l’incertezza, maggiore è la possibilità che la massa si muova in una direzione e quando la massa si muove in una direzione, tutti gli altri rimasti tenderanno a seguirla. Sono davvero in pochi quelli che, contrapponendosi alla corrente, sceglieranno una strada differente.

C’è quindi della verità in quello che viene comunicato da Anonymous: vi è della paura, creata tendenzialmente a tavolino per spingere la massa in una o più direzioni ma, d’altro canto, è altresì giusto far notare che da sempre c’è stato questo tipo di azioni. La politica si è sempre fondata sulla capacità di soddisfare le esigenze della massa: il partito che ci riusciva era quello vincente. In un secolo di benessere e senza guerre, come sta accadendo in Europa, la paura e l’incertezza può essere creata a tavolino per produrre l’effetto desiderato.

È una regola del marketing con la quale si crea la domanda per pilotare l’offerta. Funziona, non è niente di anomalo o di strano: è solo molto pericoloso farlo con la massa perchè di essa non si possiede mai veramente il controllo.