Etica e AI al centro della 40esima Conferenza Internazionale dei Garanti privacy. 

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Etica e Intelligenza Artificiale, un binomio che crea un po’ di dissonanza. Ormai è quasi ovvio e naturale che il progresso scientifico e tecnologico si spinga così oltre da scontrarsi con le colonne portanti, stabili e rassicuranti dell’etica e del buon senso comune. 

Se da un lato non si può chiedere alla scienza e alla tecnica di arrestarsi o frenare il passo, dall’altro non sarebbe giusto e/o conveniente che i principi etici soccombano dinanzi all’inarrestabile corso del progresso. La soluzione è come sempre il raggiungimento di quel punto di equilibrio che, ancora una volta, va ricercato nel diritto e nella regolamentazione. 

Al centro del dibattito della 40esima Conferenza Internazionale (The International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners– ICDPPC), dal titolo “Debating Ethics: Respect and Dignity in Data Driven Life”, che ha avuto luogo a Bruxelles dal 22 al 26 ottobre scorso, il rapporto tra etica e Intelligenza Artificiale. Nel corso dell’incontro, cui hanno preso parte 236 delegati di 76 Paesi, è stata approvata la “Dichiarazione su etica e protezione dei dati nell’intelligenza artificiale” in cui vengono definiti sei principi cardine, che passeremo velocemente in rassegna, a tutela dei diritti fondamentali e della dignità della persona, che dovrebbero essere osservati da chi sviluppa e/o utilizza sistemi di intelligenza artificiale. 

È noto che l’intelligenza artificiale, laddove effettivamente implementata, abbia apportato e sarà in grado di apportare innumerevoli benefici; ha migliorato, ad esempio, l’efficienza del settore pubblico e dell’industria, offerto soluzioni innovative in vari settori, come la salute pubblica, la sicurezza, lo sviluppo sostenibile, ha contribuito alla ricerca scientifica e all’educazione, nonché assicurato agli individui servizi sempre più efficienti e personalizzati. È evidente d’altro canto che i sistemi di    AI richiedono, per funzionare, il trattamento di ingenti quantità di dati riferiti a persone fisiche e ciò significa impatti potenziali su data protection e privacy degli individui. Il quadro normativo in materia di protezione dei dati personali è inevitabilmente mutato e molto probabilmente destinato ad evolversi ulteriormente con lo sviluppo dell’AI; allo stesso modo sono mutate le esigenze di tutela dei diritti umani e le considerazioni di natura etica. 

I Garanti privacy hanno ritenuto che lo sviluppo, la creazione e l’utilizzo di sistemi di AI non possano prescindere dal rispetto del diritto alla protezione dei dati personali e alla riservatezza, dalla tutela della dignità umana e di principi fondamentali, quali la non discriminazione; è pertanto necessario che l’individuo sia reso edotto e consapevole di questi aspetti, al fine di mantenere sempre un controllo consapevole su questi sistemi. 

I 6 principi individuati all’interno della Dichiarazione sono di seguito riassunti. 

  • Le tecnologie di AI e machine learningdevono essere progettate, sviluppate ed impiegate nel rispetto dei diritti fondamentali della persona e secondo il principio di correttezza, garantendone un utilizzo finalizzato esclusivamente a facilitare lo sviluppo umano senza ostacolarlo o minacciarlo.
  • In un’ottica di accountability, è necessario mantenere costante l’attenzione e la vigilanza, delineando processi di governancee di gestione dell’AI e responsabilizzando in tal modo tutti i soggetti coinvolti. 
  • I sistemi di AI devono essere trasparenti e intellegibili: si devono sempre fornire informazioni adeguate sulle loro finalità e sui possibili effetti, al fine di garantirne l’allineamento alle con le aspettative degli interessanti e permettere così un effettivo “controllo umano”.
  • Deve essere garantito un approccio di “ethics by design”, ossia una progettazione responsabile dei sistemi di AI sin dalle prime fasi e ispirata ai principi di privacy by designe di privacy by default sanciti dal GDPR.
  • È necessario garantire il coinvolgimento di ogni individuo e rendere tutti più consapevoli in merito all’esercizio dei propri diritti, anche attraverso la promozione di campagne di education and awareness.
  • È indispensabile evitare o mitigare ogni eventuale trattamento pregiudizievole o discriminatorionei confronti dei singoli individui che possa derivare dall’utilizzo di sistemi di AI. 

In considerazione delle sfide poste dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, è stato istituito un gruppo di lavoro permanente con l’obiettivo di monitorare tutti i possibili sviluppi nel settore. 

Il testo della dichiarazione è ora sottoposto a consultazione pubblica, al fine di ampliarne la portata e favorirne la condivisione degli obiettivi.

Nel corso dei lavori i Garanti privacy hanno inoltre approvato alcune risoluzioni, tra cui una dedicata all’ “e-learning” che evidenzia l’utilità e benefici delle piattaforme di formazione onlinerivolte a giovani ed educatori, ma allo stesso tempo invita al rispetto della privacy degli utenti sin dalla progettazione delle piattaforme. Una seconda risoluzione è finalizzata al miglioramento della cooperazione tra le Autorità di protezione dei dati e quelle dei consumatori, al fine garantire l’efficacia degli strumenti di tutela a presidio degli interessati/consumatori. Altre risoluzioni adottate riguardano regole e procedure per migliorarne il lavoro futuro della Conferenza internazionale e nuovi parametri e strumenti per il monitoraggio e la comparazione del livello di protezione dei dati personali su scala internazionale.

Il prossimo meeting dei Garanti privacy di tutto il mondo si svolgerà in Albania nel 2019. 

Risorse utili

https://icdppc.org/wp-content/uploads/2018/10/20180922_ICDPPC-40th_AI-Declaration_ADOPTED.pdf


https://www.privacyconference2018.org/en


https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9059156#4