Videosorveglianza: piccoli consigli per un impianto efficiente

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L’immagine è quella del film La Conversazione del 1974 con Gene Hackman e la regia di Coppola e ci aiuta ad introdurre un argomento che ultimamente mi viene richiesto molto: la videosorveglianza.

Generalmente le richieste riguardano abitazioni e piccoli uffici e poiché il costo è assai contenuto non vi sono grandi problemi nella realizzazione di un impianto di videosorveglianza. Vediamo quindi  quali sono alcuni principi cardine per un buon impianto.

La telecamera deve essere sacrificabile

A fini giudiziari è fondamentale avere la registrazione dell’effrazione, in caso contrario non riuscirete facilmente a dimostrare che le persone che girano per casa con le vostre cose in mano siano ladri. Ovviamente la cosa cambia se sono incappucciati e trasportano televisori o cose del genere ma, in linea di principio, nelle immagini più comuni si vedono persone che hanno in mano piccole scatole e l’avvocato della difesa sostiene sempre la stessa cosa: siete stati voi ad invitarli. Per quanto assurdo possa sembrare questa spiegazione non è sconfessabile così facilmente! La telecamera deve essere in un punto nella quale può registrare l’effrazione (la forzatura di una porta, di una finestra…).

Posizionate la vostra telecamera con la consapevolezza che:

  • Può essere un deterrente
  • Deve registrare l’effrazione
  • Deve essere puntata sull’individuo e non sulle sue spalle
  • Se all’esterno della porta di casa deve essere segnalata da un cartello e registrare una porzione minima dell’ambiente comune

Come scegliere la telecamera

Saranno i vostri occhi mentre non ci sarete e quindi sceglietele bene, vediamo come.

  • Internet è indispensabile: quasi sempre la connessione internet è fondamentale per il corretto invio delle immagini e dei video registrati dalla telecamera.
  • Infrarossi sì: date la possibilità alla telecamera di registrare anche in scarse condizioni di luminosità o la registrazione sarà inservibile. Gli infrarossi alterano la vista dei lineamenti principali, soprattutto degli occhi ma permettono di avere maggiori dettagli in generale sul furto.
  • Rilevazione del movimento intelligente: avere una telecamera che registra sempre è un errore, un consumo inutile di spazio. È importante avere una telecamera che inizia a registrare non appena viene rilevato il movimento.
  • Audio sì: assicuratevi che la telecamera possa registrare anche l’audio. Non immaginate quanto possa essere utile registrare rumori, suoni e chiacchierate che spesso tradiscono gli stessi ladri.
  • Come e dove registrare: questo è il punto più importante. Le telecamere possono registrare immagini e video. Le immagini, generalmente, vengono inviate in posta elettronica. I video necessitano di uno “spazio disco” raggiungibile (solitamente) tramite FTP. Questo significa che, normalmente, molte persone decidono di affidarsi alle immagini che, per quanto utili, non sono assolutamente paragonabili ai video. Per la parte video, invece, dovrete attrezzarvi con una soluzione di memorizzazione di vostra proprietà o di  terze parti.
  • Una batteria in più: molte telecamere hanno una batteria integrata che permette di registrare anche quando viene staccata la corrente. Questo accessorio non è sempre presente e spesso fa una profonda differenza nel prezzo e nelle dimensioni. La sua utilità è relativa poiché i ladri raramente staccano la corrente nella casa in cui entrano, anche perché l’interruzione di corrente spesso comporta l’attivazione di antifurti che, fino a quel momento, possono esser stati elusi dal malvivente.
  • Memoria interna: abbiamo detto che le telecamere inviano via mail le fotografie dei movimenti, registrano i video su uno spazio disco ma alcune di loro sono dotate di una memoria interna in grado di registrare video e immagini sul supporto in questione. Generalmente parliamo di schede micro-SD che hanno il vantaggio di essere molto economiche, versatili ma spesso rischiano di essere rotte assieme alla telecamera dal ladro, rendendo indisponibili le registrazioni. La memoria interna deve essere intesa come “aggiuntiva” rispetto ai canonici metodi di salvataggio delle immagini/video.
  • Fisse o dinamiche: la scelta di una telecamera fissa o di una in grado di muoversi sugli assi X e Y (Pant/Tilt) è molto variabile. Dipende da ciò che dovete sorvegliare e tenente conto che per quelle dotate di Pan/Tilt esistono versioni in grado di muoversi in autonomia e seguire i movimenti.
  • Integrazione con altri sistemi: le telecamere di fascia medio-alta sono in grado di integrarsi con allarmi e sistemi di controllo porte. Non trascurate queste eventualità ma ricordate i falsi positivi.
  • Falsi positivi: ogni telecamera è dotata di una “soglia di sensibilità” che la rende più o meno reattiva al movimento e al cambio di luce. Mettere una sensibilità troppo alta significa rischiare che l’allarme scatti troppo frequentemente e che vi vengano inviate fotografie senza senso. Tuttavia una sensibilità troppo bassa potrebbe rendere inutile la presenza della telecamera.

Economica o costosa?

Non è tanto il prezzo a fare di una telecamera una “buona telecamera” ma il suo impiego e quindi il suo rapporto costo/efficacia. Avere una telecamera da 30 euro che registra esattamente ciò che vogliamo nel modo in cui lo vogliamo è preferibile rispetto ad una telecamera da 800 euro che, una volta rotta, sarà difficilmente rimpiazzata.

L’impianto di videosorveglianza deve essere “modulare”: deve, cioè, essere studiato per ogni parte sorvegliata. In alcuni casi andranno bene telecamere fisse, in altre avrete bisogno di telecamere mobili (leggermente più costose).

Conclusioni

La telecamera è solo una delle parti di un impianto sofisticato quanto lo vorrete. È essenziale che l’installazione e la configurazione venga fatto da personale esperto e fidato, pronto a rendere sicuro l’ambiente da sorvegliare e, se le cose saranno fatte a dovere, quell’ambiente sarà controllabile da qualsiasi parte del mondo.